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Malattia di Alzheimer

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che si caratterizza per il progressivo deterioramento delle funzioni cognitive accompagnato da alterazioni nel comportamento, nella personalità e nella affettività della persona che ne viene colpita. La malattia di Alzheimer ha un’eziologia multifattoriale, ovvero, più fattori di natura diversa, che apparentemente non sono in diretto collegamento tra loro, concorrono ad innescare il processo degenerativo del cervello.

Dal punto di vista fisiopatologico, la malattia di Alzheimer si caratterizza principalmente per la presenza nel cervello di minuscole ma numerosissime placche di beta-amiloide (Aβ) e grovigli neurofibrillari di proteina tau-iperfosforilata (p-tau). La proteina tau-iperfosforilata e la beta-amiloide (nello specifico la variante Aβ42) sono proteine prodotte dal cervello che quest’ultimo non riesce più ad eliminare. Entrambe queste proteine quindi si accumulano e iniziano a danneggiare i neuroni già molti anni prima che compaiano i disturbi di memoria.

  • Sintomi cognitivi: all’esordio deficit mnesici, disorientamento spazio-temporale; nella progressione della malattia si verificano: aprassia, atassia, alessia, agrafia, deficit nel ragionamento astratto, acalculia, agnosia, deficit visuo-spaziali.
  • Sintomi non cognitivi: alterazioni dell’umore (depressione, euforia, labilità emotiva), ansia, alterazioni della personalità (indifferenza, apatia, disinibizione, irritabilità); psicosi (deliri paranoidei strutturati, misidentificazioni, allucinazioni); agitazione (aggressività verbale o fisica, vocalizzazione persistente); disturbi psicomotori (vagabondaggio, affaccendamento afinalistico, acatisia); sintomi neurovegetativi, alterazioni del ritmo sonno veglia, dell’appetito, del comportamento sessuale);

 

Negli esordi ancora completa autonomia per passare successivamente alla perdita delle funzioni avanzate (lavoro, hobby, relazioni interpersonali) e alla perdita delle funzioni strumentali (gestire le finanze, la casa, i farmaci, utilizzare i mezzi di trasporto e di comunicazione). Nelle fasi avanzate della malattia si verifica la perdita delle funzioni di base (igiene personale, alimentarsi, vestirsi, muoversi in casa, mantenere la continenza).

Nelle fasi finali il soggetto risulta totalmente dipendente.

  • Riabilitazione cognitiva e comportamentale
  • Adattamento ambientale: riduzione dell’impatto dei deficit cognitivi e non
  • Prevenzione e trattamento delle complicanze
  • Planning dell’assistenza e del supporto familiare
  • Istruzione, educazione e sostegno dei care-giver

 

  • Sintomi cognitivi (inibitori delle colinesterasi: Donezepil, Rivastigmina, Galantamina) e Vit. E
    Il beneficio del trattamento farmacologico viene stimato tra il 18% e il 25%.
  • Sintomi non cognitivi: psicosi ed agitazione psicomotoria: antipsicotici atipici (Risperidone, Olanzapina, Quietapina; depressione: SSRI (Citalopram, Sertralina, Paroxetina, Fluioxetina), insonnia: Zolpidem, Trazodone, Mirtazapina.