Tel. +39 010.51862.1

Alzheimer: dimensione del problema e importanza della prevenzione

Home / News / Alzheimer: dimensione del problema e importanza della prevenzione

In Italia a oggi sono circa 2 milioni le persone affette da demenza o da una forma di declino cognitivo (Mild Cognitive Impairment), di cui la demenza di Alzheimer rappresenta il 60% .

Le demenze rappresentano un insieme di patologie che hanno un impatto notevole in termini socio-sanitari, sia perché un sempre maggior numero di famiglie ne sono drammaticamente coinvolte, sia perché richiedono l’attivazione di una qualificata rete integrata di servizi sanitari e socio-assistenziali.

Dato il progressivo invecchiamento della popolazione generale, queste patologie stanno diventando – e lo saranno sempre più – un problema rilevante in termini di sanità pubblica.

Importanza della prevenzione

Prevenire la demenza di Alzheimer e le altre forme di demenza − riducendone o ritardandone l’esordio – è possibile grazie a interventi precoci su alcuni fattori di rischio modificabili, principalmente legati allo stile di vita.

Nel suo rapporto, Lancet Commission ha individuato 12 fattori di rischio modificabili associati all’insorgenza della demenza: basso livello di istruzione, ipertensione, ipoacusia (non curata), obesità, fumo, depressione, inattività fisica, diabete, scarse relazioni sociali, eccessivo consumo di alcol, esposizione all’inquinamento atmosferico e traumi cerebrali.

 

I risultati di uno studio FINGERS condotto in Finlandia hanno dimostrato che l’azione contemporanea su più fattori alimentazione, attività fisica, training cognitivo e monitoraggio del rischio vascolare può migliorare o mantenere la funzione cognitiva nelle persone anziane “a rischio”.

L’esperienza dei pazienti dimostra quanto il peso della malattia sulle donne sia ingente, ne è una prova questa testimonianza:

Mia madre si è ammalata all’età di 75 anni. Dopo quattro anni, non era più in grado di stare a casa da sola. Andavo da lei di giorno, poi anche la notte lasciando i miei figli adolescenti. Poi non riuscivo più a gestire le due case per cui siamo stati tutti insieme con la mamma, passando tutto il calvario della sua malattia, le notti insonni.
Quest’anno è stata male e ho dovuto trasferirla in una residenza definitiva
”.

PIAM si impegna per fornire soluzioni terapeutiche per rallentare la progressione della patologia e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da Alzheimer.