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Fibrosi cistica e reflusso gastroesofageo

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Il reflusso gastroesofageo – un disturbo che si manifesta quando il contenuto gastrico risale verso l’esofago – è comune nei pazienti con fibrosi cistica. Si stima che nei soggetti affetti da fibrosi cistica la prevalenza del reflusso gastroesofageo sia compresa tra il 35% e l’81%

In aggiunta al disturbo stesso, con i suoi segni distintivi in ogni paziente, questa condizione è considerata anche un fattore di complicazione della malattia polmonare. Infatti, alcuni studi hanno evidenziato che i pazienti con fibrosi cistica che soffrono di reflusso gastroesofageo presentano una malattia polmonare più grave, con un numero maggiore di riacutizzazioni infettive e una funzionalità polmonare inferiore.

Per questa ragione identificare e gestire correttamente questo disturbo è estremamente rilevante anche per migliorare i problemi respiratori. 

Oggi, in mancanza di linee guida specifiche per la gestione del reflusso gastroesofageo nella fibrosi cistica, la diagnosi e il trattamento si basano su linee guida standard per la popolazione generale. 

I sintomi più frequenti nei bambini sono: senso di acidità in bocca, difficoltà a deglutire, bruciore dietro lo sterno, vomito frequente e dolori addominali. A volte sono presenti anche altri sintomi come irritabilità, tosse cronica, asma o polmonite ricorrente e altri sintomi. 

Negli adulti, il reflusso gastroesofageo si presenta con sintomi come bruciore di stomaco e rigurgito, ma può manifestarsi anche in modo atipico, con malattie dell’orecchio, del naso e della gola, problemi polmonari (tosse cronica o asma) o sotto forma di laringiti, sinusiti, otiti, raucedine o altri sintomi.

La terapia più frequente contro il reflusso esofageo, anche nei pazienti con fibrosi cistica, è basata sull’utilizzo di inibitori della pompa protonica, farmaci in grado di ridurre la produzione di acido cloridrico nello stomaco e conseguentemente ridurre l’acidità. A volte può essere aggiunto un farmaco procinetico che, stimolando la motilità dello stomaco, favorisce il processo digestivo. Nei bambini l’approccio è sempre più cauto rispetto agli adulti, con modifiche dello stile di vita e terapie più brevi.

Nei casi più gravi vengono considerati approcci chirurgici, con benefici sia dal punto di vista dei sintomi, che in alcuni soggetti, nutrizionali.

Nei soggetti in terapia con i modulatori di membrana (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulators) sembra esserci un miglioramento dei sintomi di reflusso gastroesofageo. 

E’ pertanto consigliabile rivolgersi prontamente al proprio team di specialisti in caso di sintomi, per una corretta diagnosi e terapia contro il reflusso esofageo, un fattore che può predisporre al peggioramento di alcuni sintomi, prevalentemente respiratori, della fibrosi cistica.

 

Refs: [Bongiovanni A et al. Focus on gastroesophageal reflux disease in patients with cystic fibrosis. World J Gastroenterol, 2020. 26(41):6322-6334.] [Bongiovanni A et al. Focus on gastroesophageal reflux disease in patients with cystic fibrosis. World J Gastroenterol, 2020. 26(41):6322-6334.] [Vaezi MF. Atypical manifestations of gastroesophageal reflux disease. MedGenMed. 2005;7:25] [Ramsey BW et al. A CFTR potentiator in patients with cystic fibrosis and the G551D mutation. N Engl J Med. 2011;365:1663–1672; Gelfond D et al. Impact of CFTR Modulation on Intestinal pH, Motility, and Clinical Outcomes in Patients With Cystic Fibrosis and the G551D Mutation. Clin Transl Gastroenterol. 2017;8:e81; Zeybel GL et al. Ivacaftor and symptoms of extra-oesophageal reflux in patients with cystic fibrosis and G551D mutation. J Cyst Fibros. 2017;16:124–131.]