Che cosa è il colesterolo?
Il colesterolo è una molecola lipidica presente in tutte le cellule dell’organismo ed è una sostanza indispensabile per la vita. Il colesterolo è infatti un costituente fondamentale delle membrane cellulari ed è coinvolta nella sintesi di alcuni ormoni, della vitamina D e degli acidi biliari.
L’uomo produce per biosintesi autonoma la maggior parte del colesterolo necessario e solo una piccola parte viene assunta giornalmente con l’alimentazione. L’organo centrale della sintesi e del metabolismo del colesterolo è il fegato: esiste un meccanismo di feedback negativo, di autoregolazione, per cui quando il colesterolo sintetizzato copre il fabbisogno della cellula, la via metabolica viene frenata.
Nel sangue il colesterolo viene trasportato da specifiche lipoproteine: le lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoproteins, LDL) distribuiscono il colesterolo a tutti gli organi, e costituiscono il cosiddetto “colesterolo cattivo”; le lipoproteine ad alta densità (High Density Lipoproteins, HDL), rimuovono il colesterolo in eccesso e lo portano al fegato dove viene eliminato, e costituiscono il cosiddetto “colesterolo buono”. I valori considerati nella norma sono: colesterolo-LDL <100 mg/dl; colesterolo-HDL > 50 mg/dl; colesterolo totale (C-LDL più C-HDL) <200 mg/dl.1
Quali effetti ha sulla salute il colesterolo alto?
Quando i livelli di colesterolo totale divengono e si mantengono elevati (ipercolesterolemia), il rischio per il sistema circolatorio e per la salute aumenta in maniera corrispondente. Purtroppo, l’ipercolesterolemia è insidiosa in quanto non comporta la presenza di sintomi.
Studi genetici, anatomo-patologici e osservazionali hanno stabilito il ruolo cruciale dell’ipercolesterolemia nello sviluppo delle malattie cardiovascolari.Secondo i dati dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare/Health Examination Survey (OEC/HES), dalla fine degli anni ’90 ad oggi il valore medio del colesterolo degli italiani è aumentato in maniera significativa sia negli uomini (da 205 a 211 mg/dl) sia nelle donne (da 207 a 217 mg/dl). Tali dati evidenziano, inoltre, che in Italia il trend di prevalenza dell’ipercolesterolemia è in continua crescita: questa condizione è infatti passata dal 20,8 al 34,3% negli uomini e dal 24 al 36,6% nelle donne.2
Elevati livelli di colesterolo nel sangue rappresentano un importante fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari: il colesterolo-LDL tende a depositarsi sulla parete interna delle arterie, favorendo lo sviluppo dell’aterosclerosi ovvero l’indurimento e il restringimento dei vasi sanguigni.Con il passare del tempo, questo processo può ostacolare il flusso del sangue, o addirittura impedirlo, o anche provocare la formazione e il distacco di trombi e dare così origine a malattie come la cardiopatia ischemica, l’ictus ischemico e l’arteriopatia periferica che sono tra le maggiori cause di morte prematura e invalidità permanente. Numerose evidenze di letteratura dimostrano l’esistenza di una relazione lineare tra i valori di colesterolo totale nel sangue, la mortalità e l’incidenza delle malattie cardiovascolari. Inoltre, esiste una correlazione anche tra colesterolo-LDL e rischio cardiovascolare, per cui livelli elevati di colesterolo-LDL costituiscono uno dei principali fattori di rischio modificabili. Gli studi di intervento, condotti negli ultimi venti anni, hanno dimostrato che se fosse possibile eliminare tutti i fattori di rischio, si riuscirebbe ad abbattere dell’80% gli eventi cardiovascolari.
Come si può tenere sotto controllo il colesterolo?
Livelli elevati di colesterolo nel sangue sono legati più raramente a forme ereditarie e nella maggior parte dei casi sono dovuti ad abitudini alimentari e stili di vita non corretti. In particolare, contribuiscono all’aumento del colesterolo nel sangue un’alimentazione non corretta (consumo di grassi animali, come carni rosse, formaggi e insaccati), l’abitudine al fumo di sigaretta, il sovrappeso, l’obesità, la mancanza di attività fisica e la presenza di alcune malattie metaboliche come il diabete. È stato stimato che una riduzione di 40 mg/dl di colesterolo-LDL si associa a una diminuzione del 20-25% delle morti per cause cardiovascolari e di infarto miocardico non fatale.
Corretti stili di vita e una terapia adeguata, quando necessaria, possono riportare i valori di colesterolo alla normalità. Per mantenere i livelli di colesterolo entro valori normali, gli esperti raccomandano innanzitutto di seguire una sana alimentazione. Un’alimentazione sana può, infatti, ridurre il colesterolo nel sangue del 5-10%. Per ottenere questo risultato è necessario limitare i grassi in generale, quindi sostituire i grassi saturi, come burro, formaggi, carne grassa, insaccati, con quelli polinsaturi, cioè pesce, oli vegetali non tropicali, e monoinsaturi come l’olio di oliva. Sono da limitare anche bevande alcoliche e il consumo di dolci, privilegiando, invece, quello di frutta, verdura e legumi. È, inoltre, opportuno svolgere regolare attività fisica, abolire il fumo, tenere sotto controllo la pressione arteriosa e il peso corporeo.
Sebbene l’adozione di corretti stili di vita sia fondamentale, essa da sola non è sempre sufficiente per mantenere la colesterolemia entro i limiti consigliati e può essere necessario il ricorso a terapie farmacologiche. Numerosi sono i farmaci in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. La decisione di ricorrere all’uso di farmaci deve però essere presa insieme al medico curante ed è bene che la terapia venga effettuata sotto controllo medico.
Bibliografia
- Colesterolo e ipercolesterolemia. http://www.epicentro.iss.it/problemi/colesterolo/colesterolo.asp.
- MM. Guliziaet al. Documento di consenso intersocietario ANMCO/ISS/AMD/ANCE/ARCA/FADOI/ GICR-IACPR/SICI-GISE/SIBioC/SIC/SICOA/ SID/SIF/SIMEU/SIMG/SIMI/SISA.G Ital Cardiol 2016;17(6 Suppl 1):3S-57S.