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Ipercolesterolemia e patologie cardiovascolari: un approccio semplificato per migliorare gli outcomes

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La gestione dell’ipercolesterolemia nei pazienti a rischio cardiovascolare richiede spesso trattamenti complessi che possono compromettere l’adesione del paziente alla terapia. L’adesione a un trattamento ipolipemizzante efficace, intensivo e precoce è fondamentale per ridurre significativamente la probabilità di eventi cardiovascolari gravi e per ottimizzare gli outcomes clinici e la qualità di vita.

In Italia, oltre 6 milioni di persone tra i 40 e i 79 anni sono a rischio molto elevato di eventi cardiovascolari come infarto e ictus. Ogni anno, ulteriori 300.000 pazienti vengono colpiti da questi eventi. Di fronte a numeri così allarmanti, la gestione dell’ipercolesterolemia diventa cruciale per ridurre la mortalità e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

L’importanza di un trattamento ipolipemizzante efficace, intensivo e precoce

Un trattamento ipolipemizzante efficace, intensivo e precoce è essenziale per i pazienti a rischio cardiovascolare elevato, molto elevato ed  estremo.

Infatti, l’intensità e l’efficacia del trattamento sono fondamentali per raggiungere rapidamente i target di colesterolo LDL, soprattutto dopo un evento cardiovascolare.

Secondo uno studio pubblicato sullo European Heart Journal, per i pazienti che hanno subito un infarto del miocardio è essenziale raggiungere i livelli target di colesterolo LDL entro 2 mesi dall’evento e mantenere questi livelli nel tempo, monitorando l’adesione al trattamento.

Inoltre, iniziare la terapia precocemente permette di ridurre significativamente la probabilità di eventi cardiovascolari gravi, anche fatali.

Intensità del trattamento e  adesione: due pilastri fondamentali

L’efficacia della terapia non dipende non solo dalla sua intensità e precocità, ma anche dall’adesione del paziente al trattamento.

Uno studio del Journal of the American Heart Association condotto su oltre 20.000 pazienti con coronaropatia ha dimostrato che migliorare l’adesione e ottimizzare l’intensità del trattamento riduce significativamente il rischio cardiovascolare e migliora gli outcomes clinici.

La sfida della politerapia e l’adesione al trattamento

I dati OsMed 2023 evidenziano tuttavia una realtà complessa: 7 persone su 10 in Italia assumono almeno 5 farmaci differenti durante l’anno. Nei pazienti con più di 65 anni, il numero medio di farmaci assunti sale a 10.

Questa complessità terapeutica rischia di compromettere l’adesione al trattamento, fondamentale per prevenire eventi cardiovascolari. Le recenti Linee Guida ESC 2024 raccomandano la semplificazione dei regimi terapeutici: infatti, è stato dimostrato come questa sia una valida strategia per aumentarel’ adesione del paziente fino all’87%.

Un nuovo approccio: terapie di associazione e personalizzazione

Un recente position paper dell’International Lipid Expert Panel (ILEP) propone un approccio intensivo e personalizzato per i pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) e sindromi coronariche acute (ACS).

Le terapie di associazione fissa (più principi attivi in una sola compressa) rappresentano una soluzione efficace per:

  • Raggiungere più velocemente i target di colesterolo LDL
  • Incrementare l’adesione dei pazienti alla terapia

Infatti, riducendo il numero di compresse da assumere ogni giorno, le terapie di associazione semplificano la routine dei pazienti e migliorano la continuità del trattamento.

L’impegno di PIAM: Semplifica la Cura, Semplifica la vita

In risposta alla complessità terapeutica e ai bisogni dei pazienti, PIAM ha lanciato la campagna “Semplifica la Cura, Semplifica la Vita“.

L’obiettivo è promuovere un nuovo approccio alla gestione delle patologie croniche, in particolare cardiovascolari, attraverso terapie semplificate per migliorare  l’adesione .

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Fonti:

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Ballantyne, C. M. et al. (2007). Efficacy and safety of rosuvastatin 40 mg alone or in combination with ezetimibe in patients at high risk of cardiovascular disease (results from the EXPLORER study). The American journal of cardiology, 99(5), 673–680. https://doi.org/10.1016/j.amjcard.2006.10.022

Lewek, J. et al. (2023). Intensive Statin Therapy Versus Upfront Combination Therapy of Statin and Ezetimibe in Patients With Acute Coronary Syndrome: A Propensity Score Matching Analysis Based on the PL-ACS Data. Journal of the American Heart Association, 12(18), e030414. https://doi.org/10.1161/JAHA.123.030414

PASSI-ISS media 2020-2021.

ISTAT 2019

Meridiano Cardio (2023); Malattie Cardio, Cerebro e Vascolari – Una priorità di sanità pubblica.

Schubert et al. (2024); Intensive early and sustained lowering of non–high-density lipoprotein cholesterol after myocardial infarction and prognosis: the SWEDEHEART registry; European Heart Journal; 00: 1–12.

Mazhar et al. (2022); Intensity of and Adherence to Lipid-Lowering Therapy as Predictors of Major Adverse Cardiovascular Outcomes in Patients With Coronary Heart Disease; J Am Heart Assoc.;11: e025813.

Rapporto OSMED 2023

Christiaan Vrints, et al. 2024 ESC Guidelines for the management of chronic coronary syndromes: Developed by the task force for the management of chronic coronary syndromes of the European Society of Cardiology (ESC) Endorsed by the European Association for Cardio-Thoracic Surgery (EACTS), European Heart Journal, Volume 45, Issue 36, 21 September 2024, Pages 3415–3537, https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehae177

Rea et al. (2021); Adherence to Lipid-Lowering Treatment by Single-Pill. Combination of Statin and Ezetimibe; Adv Ther; 38: 5270–5285.

Banach, M. et al. (2024); Recommendations on the Optimal Use of Lipid-Lowering Therapy in Established Atherosclerotic Cardiovascular Disease and Following Acute Coronary Syndromes: A Position Paper of the International Lipid Expert Panel (ILEP). Drugs (2024). https://doi.org/10.1007/s40265-024-02105-5

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