Tel. +39 010.51862.1

Epatotossicità

EPATOTOSSICITA’ DA ABUSO DI ALCOOL: avvelenamento a carico del fegato dovuto ad assunzione di grosse quantità di bevande alcooliche.

I fattori principali sono la quantità dell’alcol assunto, lo stato nutrizionale del paziente e i tratti genetici e metabolici. Di solito esiste una correlazione lineare tra la gravità dell’alcolismo, in funzione della durata dell’abuso e della quantità assunta, e lo sviluppo di un’epatopatia, anche se non tutti quelli che ne abusano sviluppano un danno epatico significativo.

L’alcol è causa di una malnutrizione, in quanto fornisce calorie prive di costituenti alimentari essenziali, riduce l’appetito e determina un malassorbimento attraverso un’azione tossica sul tratto GI e sul pancreas. La sola malnutrizione non causa la cirrosi, ma uno o più fattori nutrizionali possono accelerare l’effetto dannoso dell’alcol.

L’alcol è un’epatotossina il cui metabolismo crea profonde alterazioni nella cellula epatica. La diversa suscettibilità individuale (solamente dal 10% al 15% degli alcolisti sviluppa una cirrosi) o la maggiore suscettibilità delle donne all’epatopatia alcolica (anche quando i valori sono aggiustati sulle dimensioni corporee più piccole) indicano che entrano in gioco anche altri fattori. Uno di questi può essere rappresentato dal fatto che nella mucosa gastrica delle donne c’è una ridotta quantità di alcol deidrogenasi e quindi un metabolismo ridotto. È frequente, poi, la tendenza dell’epatopatia alcolica a manifestarsi in determinate famiglie. Quindi, anche i fattori genetici possono essere coinvolti nel metabolismo dell’alcol, come dimostra il deficit nell’ossidazione dell’alcol presente in alcune persone.

Le alterazioni anatomopatologiche del fegato associate all’uso prolungato dell’alcol variano dal semplice accumulo di grassi neutri negli epatociti, alla cirrosi e al carcinoma epatocellulare. Risponde soltanto a criteri di convenienza l’idea, largamente accettata, di una sequenza di alterazioni, steatosi epatica-epatite alcolica-cirrosi.

Le diverse modalità di consumo dell’alcol, la suscettibilità individuale agli effetti epatotossici dell’alcol e la variabilità del danno tissutale sono responsabili di quadri clinici estremamente diversi.

In linea di massima, i sintomi possono essere correlati alla quantità di alcol assunta e alla durata complessiva dell’abuso di alcol. I primi sintomi compaiono così di solito tra i 30 e i 40 anni e i problemi più gravi si presentano intorno ai 40 anni.

I pazienti affetti da steatosi epatica sono in genere asintomatici. Nel 33% dei casi il fegato si presenta ingrandito, liscio e a volte dolorabile, spesso le indagini biochimiche di routine sono normali, a eccezione della g-glutamil transpeptidasi (GGT), frequentemente elevata. Possono essere evidenti gli spider vascolari e gli aspetti dell’iperestrogenismo e ipoandrogenismo tipici dell’alcolismo.

L’epatite alcolica può essere sospettata su base clinica, ma la diagnosi dipende dall’esame di una biopsia. La lesione istologica può essere osservata in tutte le fasi cliniche dell’epatopatia alcolica. I pazienti con epatopatia alcolica possono presentare astenia, febbre, ittero, dolore al quadrante addominale superiore destro, un soffio epatico, un’epatomegalia dolente e una leucocitosi, come i pazienti con sepsi, colecistite od ostruzione meccanica extraepatica delle vie biliari.

Anche la cirrosi può essere relativamente asintomatica, può assumere le caratteristiche di un’epatite alcolica o può essere dominata dalle complicanze: l’ipertensione portale con la splenomegalia, l’ascite, la sindrome epato-renale, l’encefalopatia epatica o anche il carcinoma epatocellulare.

Con l’astinenza, il danno epatico non fibrotico può regredire e, comunque, migliora la sopravvivenza dei pazienti con epatite alcolica, fibrosi e cirrosi. L’entità dell’epatite alcolica sembra essere determinata dal grado della fibrosi associata e della necrosi delle cellule epatiche.

Un supporto generale e nutrizionale dà buoni risultati nel tempo; anche l’utilizzo di glutatione può essere utile.