Oggi una delle principali sfide nella gestione delle patologie (soprattutto cardiovascolari) è rappresentata dalla complessità degli schemi terapeutici del paziente, che spesso è in politerapia e con comorbilità (1).
Per rispondere a questa sfida, PIAM annovera tra i suoi valori la “responsabilità alla cura e all’innovazione mirata a semplificare e a normalizzare la quotidianità alterata da malattia”.
Da questo impegno, oggi nasce la campagna Semplifica la cura, semplifica la vita.
La campagna ha lo scopo di sensibilizzare medici e pazienti su come strategie volte alla semplificazione degli schemi terapeutici possano avere un impatto estremamente positivo sulla cura dei pazienti.
Basta riflettere sul fatto che dall’ultimo rapporto OSMED del 2022 emerge come nelle persone con un’età superiore ai 65 anni si registri in media l’assunzione di 7,6 sostanze diverse per utilizzatore e il numero medio di sostanze assunte cresce al crescere dell’età (3).
Si tratta di un problema che diventerà sempre più rilevante visto il progressivo invecchiamento della popolazione italiana (2).
In ambito cardiovascolare, nonostante la disponibilità di agenti terapeutici efficaci, sicuri e per la maggior parte anche facilmente accessibili, i dati provenienti dal mondo reale mostrano un sottoutilizzo dei trattamenti anche nei pazienti a più alto rischio (4).
Infatti, da una survey condotta tra il 2003 e il 2009, si evince che, nei Paesi a più alto reddito, solo la metà dei pazienti con malattia cardiovascolare nota assumono la terapia raccomandata per la prevenzione secondaria, scendendo al 5% nei ceti e nei paesi meno abbienti (4).
Le principali barriere che contribuiscono al sottoutilizzo dei trattamenti farmacologici possono essere distinte in barriere correlate al paziente, al medico che lo ha in cura o al sistema sanitario nella sua complessiva organizzazione (4).
Dal punto di vista del paziente contribuiscono la scarsa conoscenza delle proprie patologie, i dubbi sulla complessità dei regimi terapeutici in presenza di patologie concomitanti e le remore circa i farmaci, i loro effetti avversi e le interazioni farmaco-farmaco (5). All’interno di questo quadro complesso, anche la scarsa comunicazione del medico può influire negativamente sulla compliance del paziente (5).
La scarsa adesione al trattamento può avere effetti molto gravi anche in termini di morbilità e mortalità. Infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che
«aumentare l’efficacia di adesione alla terapia potrebbe avere un impatto maggiore sulla salute più di qualsiasi miglioramento medico specifico» (5, 6).
A tal proposito, la semplificazione del regime terapeutico, tramite l’utilizzo di polipillole e/o associazioni fisse, rappresenta una strategia per ottimizzare la gestione del paziente, migliorando gli outcome clinici e la qualità di vita con conseguente contenimento della spesa sanitaria. (5, 6).
Nel contesto della prevenzione cardiovascolare, la necessità di terapie che spesso devono essere assunte per tutta la vita con l’obiettivo di controllare i fattori di rischio, prevenire la progressione della malattia e gli eventi clinici (4) ha portato l’organizzazione mondiale della sanità, nel 2023, a introdurre la polipillola all’interno della lista dei farmaci essenziali (7).
L’impatto della semplificazione degli schemi terapeutici tramite l’utilizzo della polipillola si è dimostrato così importante da ridurre del 27% il rischio di comparsa di eventi cardiovascolari rispetto alla terapia in estemporanea (8).
Un altro vantaggio dell’approccio terapeutico che prevede l’utilizzo della polipillola nella prevenzione delle malattie cardiovascolari è il contenimento dei costi in termini di spesa sanitaria (9).
Uno studio di valutazione farmacoeconomica, pubblicato a gennaio 2024, in cui si sono confrontati la combinazione a dose fissa (polipillola) di terapia ipolipemizzante e antiaggregante rispetto alla somministrazione in estemporanea degli stessi principi attivi, ha dimostrato che, in Italia, l’utilizzo della polipillola potrebbe determinare un risparmio tra 951.201 € (in caso di utilizzo della polipillola e associazione in estemporanea entrambe al 50%) e 1.902.402 € (in caso di utilizzo della polipillola al 100%) (4, 9).
Dal contenimento dei costi, ne beneficerebbe sia il sistema sanitario nella sua complessità che il singolo paziente (4).
PIAM è impegnata nel fornire a medici e pazienti soluzioni terapeutiche che si pongono la sfida di portare ad una semplificazione dei regimi terapeutici, con l’obiettivo di migliorare gli outcome clinici e la qualità di vita dei pazienti con malattia cardiovascolare.
#semplificalacura #semplificalavita
1. La gestione del paziente ad alto rischio cardiovascolare con ipercolesterolemia; Rivista Società Italiana di Medicina Generale 2015 nr. 5
2. Mancusi et al. (2019) I problemi di aderenza alle terapie in campo cardiovascolare; QUADERNI DELL’ ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Volume 8, Number 6
3. L’uso dei farmaci in Italia, Rapporto Nazionale Anno 2022
4. De Luca et al. (2024) Scientific statement ANMCO sulla semplificazione del regime terapeutico farmacologico in prevenzione secondaria; G ITAL CARDIOL | VOL 24
5. Pelliccia and Romeo (2016); L’impatto della non aderenza alle terapie farmacologiche sulla qualità dell’assistenza e sulla sostenibilità dei sistemi sanitari. Focus sulle malattie cardiovascolari. Recenti Prog Med; 107 (1 Suppl. 1): S1-S14
6. Sabaté (ed) (2003); Adherence to long-term therapies: evidence for action. Geneva: World Health Organization
7. WHO 2023; The selection and use of essential medicines: 23rd l list.
8. Castellano et al. (2022), Polypill Strategy in Secondary Cardiovascular Prevention, N Engl J Med; 387: 967-77.
9. Di Matteo et al. (2024); Valutazione farmacoeconomica di una combinazione a dose fissa (acido acetilsalicilico e rosuvastatina) in ambito cardiovascolare. G Ital Cardiol; 25(1 Suppl 2): e4-e8.